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“Ne pas se servir, ne pas s’asservir mais servir”
Anni di abbandono avevano portato la Posta di Santa Croce ad una situazione di estremo degrado. Dal 1907 i proprietari non vi avevano più soggiornato e, con il passare degli anni, la struttura aveva cominciato a decomporsi come un corpo senza vita. Poi si aggiunsero vandali e ladri, che deturparono gli ambienti ed asportarono gradini, interi pavimenti, statue, colonne, infissi, stemmi. Lo stemma di famiglia che campeggiava su una delle facciate, rubato negli anni ’80, fu ritrovato fortuitamente presso un ignaro antiquario toscano.
Nel 2011, grazie alla inossidabile determinazione di Giusy e Pietro ed incoraggiati dal finanziamento ottenuto dal “G.A.L. Ponte Lama”, sono iniziati i lavori di restauro, nel massimo rispetto della struttura:
siamo entrati nella “Posta” in punta di piedi ed abbiamo cercato di ”non disturbare”, scegliendo di lasciare gli ambienti così com’erano (senza ottimizzare gli spazi) e di utilizzare quasi esclusivamente materiali del luogo.
Nel cassetto, una fotografia del 1913, che è stata il nostro vangelo: volevamo far ritornare l’edificio a quello stato di conservazione, testimone della storia secolare che lo ha forgiato. |
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